Windows 7 e Visual Basic 6

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Microsoft ha annunciato che il nuovo sistema operativo Windows 7 supporterà gli eseguibili realizzati con VB6 e VB6 stesso girerà con le stesse modalità di Windows Vista. Una buona notizia dunque che significa che per diversi anni ancora VB6 continuerà a sopravvivere. Potete leggere le specifiche del comunicato nel seguente articolo:

Support Statement for Visual Basic 6.0 on Windows Vista, Windows Server 2008 and Windows 7

In merito a questo ho letto alcuni commenti su un blog http://community.visual-basic.it/renato/archive/2009/02/25/24986.aspx.
In questo forum qualcuno ha definita "scandalosa" la scelta di Microsoft di supportare ancora VB6. Evidentemente chi scrive in questi termini ha un concetto distorto del progresso, poca attenzione della situazione economica, oltre che poco rispetto verso migliaia di utenti che utilizzano ancora VB6.

Il termine progresso designa il processo di avanzamento e di sviluppo delle discipline e delle condizioni umane ed è frutto dell'esperienza acquisita ai fini di migliorare l'efficienza produttiva. Non è dunque il buttare via le esperienze passate per ricominciare da zero: questo errore di interpretazione pervade purtroppo la nostra società, tanto è vero che si ci dimentica della storia e delle passate esperienze, ripetendo ciclicamente errori.
Nel nostro piccolo caso non si tratta di "aver paura di crescere" come taluni vogliono far credere: semplicemente non si vorrebbero buttar via anni di lavoro e milioni di righe di codice. Quello che indispettisce della politica Microsoft è la mancanza di continuità, il voler obbligare a riscrivere tutto il codice redatto. Se questo poi avesse un reale vantaggio sarebbe anche comprensibile, ma tale vantaggio, sinceramente, a tutt'oggi sfugge dal punto di vista pratico (anche se alivello di "architetture" interne senz'altro ci saranno state migliorie). Ma allora ci si chiede perchè, ad esempio, con la stessa logica Microsoft non abbia fatto un nuovo sistema operativo che abbandoni finalmente il vecchio e per molti versi dannoso, registro di configurazione per passare a modelli snelli e funzionali come quelli di Apple o Linux?. Semplicemente per mantenere la compatibilità col passato e non costringere gli utenti a buttar via tutti i prodotti che possedevano. Allora perchè nel campo della programmazione la logica dovrebbe essere diversa? Stupisce quindi in questo senso l'affermazione che il supporto in Windows 7 di VB6 possa essere considerato scandaloso.

Quanto poi al mercato, tutti sappiamo della crisi economica in atto: Microsoft stessa ha licenziato 5000 dipendenti a Redmond. In questa situazione come è pensabile che le aziende riconvertano i loro programmi, peraltro funzionanti, per convertirli in un sistema che, nalle gran parte dei casi, offre loro le stesse funzionalità? Oltretutto basta guardare le cifre: Windows XP ha il 63.76% contro il 22,91% di Vista, nonostante siano anni che viene distribuito il nuovo SO e anche tenendo conto del fatto che viene preinstallato su tutti i nuovi PC da ben due anni a questa parte. Per vendere le macchine aziende come HP offrono entrambi i sistemi a scelta dell'utente.
Cosa significa questo? Che le aziende hanno paura di crescere? O forse che il nuovo prodotto non offre nulla di veramente innovativo? Lo stesso dicasi per VB.NET. La vendita e l'utilizzo non hanno mai "preso il volo". Questo non vuol dire che non sia valido, ma certo non va incontro alle esigenze di migliaia di piccoli programmatori che per passione o necessità devono risolvere piccoli problemi. Per contro non abbiamo visto fiorire open source o programmi gratuiti in rete sviluppati in NET: sintomo che non ha avuto grandissimo successo. Oppure lo scopo era proprio quello di elinare quei tipi di programmatori non professionali dal mercato.

Infine il rispetto: rispetto per chi ha fatto scelte diverse. Indignarsi perchè Microsoft ancora supporta queste persone è sintomo di poco rispetto, cosa che in democrazia è essenziale. Ci sarebbe poi da porsi una domanda: siamo tutti "pigri", o "non vogliamo crescere"? Oppure avremo motivazioni diverse? Cercare di capire anche le ragioni degli altri a volte sarebbe un esercizio che aiuta a crescere e a far crescere, in poche parole un esercizio di progresso.


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